Le Origini

Cos'è la ceramica?

Che cosa è la ceramica che troviamo negli scavi archeologici? Chi la fabbricava e con quali metodi? Cosa ha in comune con i numerosissimi oggetti in terracotta, ceramica, grès ancora oggi in uso?

 

La ceramica è uno dei più antichi prodotti di sintesi inventati dall’uomo: nella forma di vasi o contenitori essa compare molto presto in varie parti del mondo indipendentemente.

 

 

La datazione più antica sembra si possa riferire al Giappone (10.500 anni da oggi), seguita in breve tempo dalla ceramica cinese.

 

 

Nel mondo mediterraneo viene prodotta per la prima volta tra il IX e l’VIII millennio nel Vicino Oriente ed in seguito in Europa.

 

Ancora oggi chiamiamo ceramica qualsiasi oggetto realizzato con un impasto a base di materia prima terrosa che, sottoposto a cottura, acquisti durezza e resistenza, conservando inalterata la modellatura. Raggiunta la temperatura critica, diversa a seconda dei tipi di argilla, questo processo diviene irreversibile.

 

 

Con la denominazione di prodotti ceramici si intende quindi una grande varietà di manufatti, accomunati da questo processo tecnologico e tuttavia diversi per struttura, forma e impiego:

  • maioliche e porcellane
  • laterizi e grès sanitari e refrattari
  • isolanti elettrici, semiconduttori, smalti, ecc..

 

L'innovazione tecnologica della ceramica

 

Dal punto di vista tecnologico la ceramica è uno dei più importanti elementi innovativi del Neolitico ed è il risultato della trasformazione consapevole di una materia prima, l’argilla, con determinate proprietà chimico-fisiche, in un prodotto con caratteristiche diverse ed una forma predeterminata.

 

Oltre alla conoscenza delle proprietà dell’argilla, questo processo comporta la capacità di controllare il fuoco entro le temperature necessarie.

 

Il Neolitico è un periodo di profondi cambiamenti: l’uomo, fino ad allora vissuto di caccia e di raccolta di prodotti spontanei, si trasforma in produttore di cibo praticando l'agricoltura e l'allevamento. Le nuove attività economiche introducono una più accentuata sedentarizzazione e sono all'origine del costituirsi dei primi villaggi strutturati: nell'ambito di questa più complessa vita associata, sviluppi tecnologici introducono la ceramica, la levigazione della pietra, la filatura.

 

Tuttavia la vera storia della ceramica risale molto più indietro nel tempo, a quando l’argilla fu riconosciuta come materiale plastico molto duttile: le più antiche testimonianze archeologiche di un suo impiego sono legate ad alcune forme di arte figurativa del Paleolitico Superiore (circa 30.000 anni fa).

 

Ad esempio sono in argilla le figurine femminili di Dolni Vestonice nell’Europa Orientale e le sculture raffiguranti bisonti a Tuc D’Adoubert nell’Europa occidentale. Molte altre espressioni figurative consistono in disegni impressi nell’argilla molle su pareti o pavimenti di grotte.

 

Nel Vicino Oriente l’argilla serve in un primo momento per rivestire i muri e i pavimenti dei primi villaggi, poi compaiono vasetti e figurine di terracotta.

 

Statua in terracotta
del Neolitico Ceramico (6000-4300 a.C)

In questo periodo le stoviglie sono di pietra, di creta o di calce. In alcune aree crani umani erano modellati con argilla prima della sepoltura e venivano plasmate statue di notevoli dimensioni, forse a scopo rituale.

 

Quello che nel Neolitico rappresenta una innovazione sostanziale è l’utilizzazione di tutte le proprietà dell’argilla combinata con l’uso del fuoco al fine di ottenere uno strumento - il vaso - della forma e con la funzionalità desiderata. La ceramica diviene subito il contenitore più adatto per conservare derrate alimentari, mentre l’impermeabilità del vaso e la resistenza al calore ne facevano uno strumento indispensabile per preparare e cuocere cibi liquidi.

 

I vasi portano molti vantaggi, quindi, nel tipo di alimentazione, migliorando l’apporto proteico dei cibi e ampliando lo spettro delle risorse utilizzabili. I primi vasi furono costruiti con la semplice tecnica a colombino, metodo che non richiede specializzazione e che  consentiva di fabbricare i propri contenitori ad ogni membro del villaggio.

 

La tecnologia della ceramica non subisce cambiamenti importanti durante la preistoria, se non per l'introduzione dei forni chiusi e successivamente del tornio. I primi forni compaiono già a partire dal Neolitico, in periodi e contesti diversi (Grecia, area balcanico-danubiana, Italia meridionale), ma il loro uso sistematico è meglio documentato a partire dall'età del Bronzo.

 

L'uso del forno, ossia la cottura in ambiente chiuso, non solo facilita il più rapido raggiungimento di temperature alte ed uniformi, ma consente anche il controllo dell'ambiente di cottura attraverso maggiori o minori immissioni d'aria.